Le placche alla gola rappresentano un disturbo del tratto posteriore della faringe che può riguardare tonsille, ugola e palato molle. Si tratta di uno stato infiammatorio che può causare mal di gola, disagio e dolore dolore alla deglutizione, accompagnato spesso da febbre, mal di testa, linfonodi ingrossati nel collo e malessere generale.

 

Dalla definizione precisa, passando per le cause e i sintomi, fino al quadro completo dei rimedi: ecco cosa sapere per curare le placche alla gola.

Cosa sono le placche in gola

Le placche in gola si presentano come una membrana di colore variabile dal bianco al grigio fino al giallastro che ricopre parte del cavo orale. Questa condizione può interessare individui di tutte le età, ma è più comune nei bambini, che presentano un sistema immunitario ancora acerbo.

Essendo ben visibili anche ad occhio nudo, il pediatra, con il semplice uso di una torcia o uno specchio, è in grado di effettuare fin da subito una prima valutazione delle placche e confermare una diagnosi di tonsillite o faringite.

Le cause delle placche alla gola

Le placche alla gola possono perlopiù avere origine virale, batterica o fungina Una corretta diagnosi è fondamentale per determinare se la causa è batterica o virale, poiché ciò influenzerà il tipo di trattamento da seguire, rispettivamente con o senza antibiotico.

Scopriamo in dettaglio le cause di questa manifestazione infettiva che interessa la mucosa della parte terminale della bocca. 

Placche in gola virali

Le placche alla gola possono essere la manifestazione acuta di un'infezione di tipo virale causata ad esempio da adenovirus, virus influenzali e dall’Epstein-Barr, il virus responsabile della mononucleosi infettiva. Si parla in questo caso di placche in gola virali.

Placche in gola batteriche

Parliamo di placche in gola batteriche quando gli agenti infettivi responsabili di questa manifestazione sono lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Haemophilus influenzae etc.

Placche in gola da funghi

Parliamo di placche in gola fungine quando gli agenti infettivi responsabili di questa manifestazione sono i funghi.

Lo stress, non può essere considerata in esclusiva una causa diretta dell’insorgenza di placche alla gola perché mancano evidenze scientifiche in merito ma sicuramente si tratta di una concausa da non sottovalutare.

Sintomi associati alle placche alla gola

Sintomi associati alle placche in gola

Abbiamo scoperto cosa sono le placche alla gola e le cause per cui compaiono, non resta che riconoscere i sintomi più comuni e correre ai ripari il prima possibile.

Il mal di gola è il primo campanello d’allarme quando parliamo di tonsillite o faringite, ma ci sono altri segnali da tenere presenti quando insorgono le placche alla gola:

  • Difficoltà a deglutire e inappetenza;
  • Febbre;
  • Tonsille gonfie e infiammate;
  • Sintomi influenzali e da malattia da raffreddamento;
  • Alitosi;
  • Raucedine;
  • Tosse;
  • Arrossamento dell'area interessata;
  • Dolore all'orecchio.

In caso di ingrossamento dei linfonodi del collo è bene farsi visitare dal proprio medico curante, pediatra o otorinolaringoiatra per accertare o meno la presenza di una tonsillite virale.

Placche in gola senza febbre

La febbre è una preziosa alleata quando è in atto un’infezione perché è la prova tangibile che le nostre difese immunitarie stanno lavorando a dovere. Ma allora perché capita di avere le placche alla gola senza febbre? Può succedere, ma non per questo bisogna sottovalutare la situazione o ricorrere a cure fai da te.

Ad esempio, in caso di tonsille criptiche il quadro clinico non evidenzierà uno stato febbrile ma solo malessere, placche e alito cattivo. Allo stesso modo, anche in caso di infezioni fungine al cavo orale la febbre può non essere presente.

Placche in gola: i rimedi

Le placche alla gola sono un disturbo molto fastidioso che può presentare sintomi decisamente invalidanti. Con una corretta diagnosi però, si possono curare in pochi giorni. Il primo passo, oltre che la scelta migliore, è sempre quella di consultare un medico per risalire alla causa delle placche e individuare i rimedi più efficaci.

In caso di tampone faringeo positivo ad un batterio, è necessario iniziare il prima possibile una terapia antibiotica mirata. In caso di infezione di natura virale, invece, bisogna aspettare la guarigione spontanea e osservare semplici indicazioni: riposo, idratazione, antidolorifici e antipiretici nel caso di febbre, per alleviare i sintomi

Quindi, nel frattempo, si possono utilizzare prodotti antinfiammatori per la gola come lo spray Benactivdolmed, un alleato che offre un sollievo mirato per vari tipi di mal di gola, anche quelli più dolorosi. L’assunzione prima di andare a dormire può essere utile nei giorni di fastidio più acuto poiché riduce l’infiammazione, allevia la difficoltà di deglutizione e sgonfia la gola.

Benactivdolmed agisce rapidamente: fornisce sollievo dopo 2 minuti dall’applicazione, con una durata fino a 6 ore. Niente paura se avete già lavato i denti, è senza zucchero.

Placche in gola: rimedi naturali

Esistono anche tanti rimedi naturali per le placche alla gola, utili per tenere sotto controllo il fastidio procurato da questo disturbo del cavo orale. Alcuni esempi sono il miele, gargarismi con acqua e sale, tisane allo zenzero e caramelle a base di propoli. Dall’altro lato, evitare qualsiasi tipo di bevanda bollente, caffè e alcolici, che potrebbero acuire la sensazione di bruciore che si manifesta in questi casi. Un altro fattore importante in questo caso? Prendere nota di quali cibi consumare in caso di mal di gola acuto.

Antibiotico per le placche in gola

L’infiammazione delle tonsille non deve preoccupare di per sé, è spesso infatti una risposta del sistema immunitario ad un’infezione che, se si dimostra essere batterica, necessita del giusto antibiotico per mal di gola.

Proprio per questo motivo, somministrare sempre e comunque l’antibiotico di fronte alla presenza delle placche in gola, soprattutto nei bambini, è considerato uno degli errori più comuni. Come detto prima, infatti, è importante ricordare che, se la causa dell’infezione è virale, questa scelta risulterà inutile se non dannosa, in quanto potrebbe portare al fenomeno dell’antibiotico resistenza.

Gli antibiotici comunemente utilizzati per trattare le infezioni batteriche delle tonsille includono penicillina, amoxicillina, azitromicina, claritromicina e cefalosporine.  Il trattamento con antibiotici di solito dura da 7 a 10 giorni. È importante completare l'intero ciclo di antibiotici anche se i sintomi migliorano e le placche scompaiono nel giro di qualche giorno, al fine di eliminare completamente l'infezione. Se dopo questo periodo non si evidenziano miglioramenti, il medico potrà decidere di prescrivere altri accertamenti o in caso di recidive infettive croniche, dopo attente valutazioni, potrebbe prendere in considerazione una tonsillectomia. Prima di decidere se sottoporsi alla rimozione chirurgica delle tonsille è fondamentale discuterne attentamente con il medico, considerando i benefici, i rischi e le alternative disponibili.

 

Anche togliere le placche alla gola, in particolare nei bambini, non deve essere una tentazione a cui cedere così facilmente. Tentare di eliminarle manualmente, ad esempio utilizzando dei cotton fioc, può causare disagio, dolore e sanguinamento. Inoltre, questa pratica non risolverebbe le cause profonde delle placche che potrebbero ricomparire nuovamente.

 

Ricordiamo infine che non sono le placche ad essere contagiose, ma le condizioni che le causano, ovvero le infezioni batteriche e virali. Venire in contatto con soggetti con placche in gola provocate da una malattia infettiva può dunque rappresentare un rischio di contagio. Nell’infanzia, inoltre, la frequenza di ambienti come la scuola, in cui il contatto con gli altri bambini è molto stretto, rende più facile il contagio. È bene ripassare quali sono le buone abitudini igieniche per prevenire la diffusione delle infezioni delle vie respiratorie superiori, inclusi gli episodi di placche in gola: lavare frequentemente le mani con acqua e sapone, coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto o il gomito quando si tossisce o si starnutisce, evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani non lavate, disinfettare le superfici e gli oggetti che possono essere contaminati.