Il dolore alla gola potrebbe nascondere un'infiammazione alla faringe. Leggi l’articolo per sapere cos'è la faringite e scoprire tutte le cause, i sintomi e i rimedi per combatterla.

Cos’è la faringite

Faringite è il termine medico che identifica la famosa condizione nota come mal di gola e che, come suggerisce il nome, colpisce nello specifico la faringe. La faringe è un canale muscolo-membranoso, di circa 25-30 centimetri, situato nella parte posteriore del cavo orale, collegato con le fosse nasali, la laringe e l'esofago, e che consente il passaggio del bolo alimentare, oltre che dell'aria necessaria alla respirazione.

Le condizioni ambientali, le infezioni virali o le infezioni batteriche sono le tre cause principali che scatenano una faringite e che ne determinano la tipologia e la gravità dell’infiammazione.

Esistono diverse classificazioni di faringite. Scopriamo insieme di quali si tratta.

 

Tipi di faringite

La faringite si presenta principalmente in forma acuta oppure cronica.

La differenza principale sta nella durata e nella tempestività del dolore: la faringite acuta si scatena improvvisamente e con forti fastidi, ma ha un decorso più breve; la faringite cronica, invece, può avere origine da una forma acuta che non viene propriamente curata, è a lungo decorso e ha una sintomatologia che non sempre è riconoscibile.

La faringite cronica può presentarsi come:

  • faringite catarrale, caratterizzata da una forte congestione nasale e da un lieve ingrossamento delle ghiandole che producono muco;
  • faringite ipertrofica, la quale presenta una minore congestione nasale, ma un maggior ingrossamento ghiandolare;
  • faringite atrofica, tipica degli anziani e produce atrofia della mucosa e dei muscoli della faringe, rendendo inoltre l’aspetto pallido e liscio.

Altri tipi di faringite sono quella da reflusso, in cui le pareti mucose vengono irritate dall’acido gastro-esofageo, e la faringite streptococcica, causata dal batterio dello Streptococco che colpisce ogni anno 10 bambini su 100, in età compresa tra i 3 e i 12 anni.

Cause della faringite

In molti casi, la faringite ha un’eziologia virale: la causa quindi è da attribuire a virus influenzali (rinovirus, adenovirus, citomegalovirus e coronavirus) oppure a malattie come morbillo, varicella o mononucleosi.

La faringite batterica, invece, può essere più rara, ma presentarsi in forme più gravi. I batteri che possono provocare un’infiammazione della faringe sono lo Streptococcus (beta, emolitico del gruppo A, oppure pneumoniae) che dà origine alla faringite streptococcica, il Bordetella pertussis (agente patogeno della pertosse), l’Haemophilus influenzae, il Bacillus anthracis o il Corynebacterium diphtheriae (batterio della difterite).

Altre cause della faringite possono essere ricondotte alle allergie, soprattutto quelle legate alla polvere, alla muffa, ai pollini o al pelo d’animale. Inoltre, anche condizioni ambientali non favorevoli, quali la secchezza dell’ambiente domestico o l’inalazione costante di sostanze irritanti, possono causare un’infiammazione della faringe.

Anche il reflusso gastro-esofageo può essere causa dell’irritazione delle pareti orali, non solo a livello di esofago e laringe, ma anche appunto di faringe: i succhi gastrici che risalgono dallo stomaco possono infatti irritare la sensibilità delle strutture anatomiche interne alla gola.

Sintomi della faringite

Una faringe infiammata implica un forte dolore e una sensazione di prurito alla gola che, la maggior parte delle volte, rende difficoltosa la deglutizione. La faringite si presenta spesso accompagnata da febbre, mal di testa, spossatezza muscolare, sfoghi sulla pelle e linfonodi del collo ingrossati.

Un altro sintomo è caratterizzato dall’arrossamento e ingrossamento delle tonsille. Quest’ultime possono presentare anche placche di colore bianco e comportare, a loro volta, un indebolimento della voce o il manifestarsi di raucedine.

Se la faringite è di origine batterica, la febbre può salire sopra i 38°C, si può avvertire nausea con possibili episodi di vomito, brividi e una tosse persistente che irrita ulteriormente le pareti della gola.

I sintomi della faringite nei bambini possono diventare preoccupanti se la respirazione diventa faticosa e se la difficoltà di deglutizione crea una costante bava alla bocca.

Negli adulti invece i sintomi che possono creare maggiori preoccupazioni sono legati a forti difficoltà respiratorie, male alle orecchie, eruzioni cutanee, febbre eccessivamente alta, formarsi di protuberanze sul collo e presenza di sangue nel catarro.

Trattamenti e rimedi contro la faringite

Per il trattamento della faringite si consiglia di stare a riposo, di umidificare gli ambienti e di optare per rimedi, quali: inalazioni balsamiche per idratare la gola, bere molti liquidi soprattutto tiepidi e infusi di piante officinali quali sambuco, malva e altea, utili per alleviare l’infiammazione.

È importante evitare le sostanze che possono irritare ulteriormente la gola, quindi il fumo di sigaretta, l’alcol oppure alimenti secchi, preconfezionati e bevande gassate.

Se l'infezione non accenna a miglioramenti è consigliato ricorrere ad antinfiammatori: possono aiutare a sgonfiare i linfonodi e agiscono direttamente sulle molecole responsabili dell’infiammazione. Le forme più comuni di antinfiammatori sono le pastiglie orosolubili, gli spray e i collutori.

Qualora l’infezione fosse di tipo batterico invece è consigliato l’intervento di una terapia antibiotica che possa debellare completamente l’agente patogeno responsabile della sintomatologia.

Faringite e uso di antibiotici: quando è necessario assumere antibiotici?

La necessità di assumere antibiotici per il trattamento della faringite si presenta solo nel caso in cui l’infiammazione risulta essere di natura batterica. Nel caso infatti la causa fosse d’origine virale gli antibiotici non gioverebbero alla guarigione del paziente.

Prima di assumere antibiotici però è d’obbligo la consultazione di un medico, nello specifico di un otorinolaringoiatra, che potrà riconoscere l’origine della faringite sulla base di esami diagnostici dettagliati, quali il tampone faringeo e gli esami del sangue. La scelta del farmaco per trattare la faringite batterica è esclusiva competenza del medico sulla base dell’agente batterico responsabile dell’infiammazione.

È bene tenere presente che, quando si ricorre troppo spesso all’utilizzo di antibiotici anche senza la verifica della natura batterica dell’infiammazione, ci si può imbattere nel fenomeno dell’antibiotico resistenza, che può indebolire il nostro sistema immunitario fino a rendere vani gli interventi curativi.

6 consigli per capire meglio cos’è la faringite e come trattarla:

  • Che cos’è la faringite?

Faringite è il termine medico che identifica la famosa condizione nota come mal di gola e che, come suggerisce il nome, colpisce nello specifico la faringe. La faringe è un canale muscolo-membranoso, situato nella parte posteriore del cavo orale, collegato con le fosse nasali, la laringe e l'esofago, e che consente il passaggio del bolo alimentare e dell'aria necessaria alla respirazione.

  • Quali sono i diversi tipi di faringite?

La faringite si presenta principalmente in forma acuta, quando si scatena improvvisamente e con forti fastidi, ma con un decorso più breve, oppure cronica, quando può avere origine da una forma acuta che non viene propriamente trattata, quando ha lungo decorso e una sintomatologia che non sempre è riconoscibile.

La faringite cronica può a sua volta presentarsi anche come: faringite catarrale, faringite ipertrofica e faringite atrofica. Altri tipi di faringite sono quella da reflusso, in cui le pareti mucose vengono irritate dall’acido gastro-esofageo, e la faringite streptococcica, causata dal batterio dello Streptococco che colpisce ogni anno 10 bambini su 100, in età compresa tra i 3 e i 12 anni.

  • Quali sono le cause della faringite?

La faringite può essere virale nella maggior parte dei casi, in associazione a infezioni come l’influenza e il raffreddore. L’infiammazione più grave si può avere se la natura della faringite è batterica, quindi provocata da batteri come lo Streptococco, che dà origine alla faringite streptococcica. Altre cause sono il reflusso gastro-esofageo e quindi la conseguente faringite da reflusso, oppure le allergie soprattutto legate alla polvere, alla muffa, ai pollini o al pelo d’animale. Anche le condizioni ambientali non favorevoli possono causare un’infiammazione della gola, come la secchezza dell’ambiente domestico o l’inalazione costante di sostanze irritanti in ambito lavorativo.

  • Quali sono i sintomi della faringite?

Una faringe infiammata implica un forte dolore e una sensazione di prurito alla gola che, la maggior parte delle volte, rende difficoltosa la deglutizione. La faringite si presenta spesso accompagnata da febbre, mal di testa, spossatezza muscolare, sfoghi sulla pelle e linfonodi del collo ingrossati. Un altro sintomo è caratterizzato dall’arrossamento e ingrossamento delle tonsille. Quest’ultime possono presentare anche placche di colore bianco e comportare, a loro volta, un indebolimento della voce o il manifestarsi di raucedine.

  • Come trattare la faringite?

Per il trattamento della faringite si consiglia di stare a riposo, di umidificare gli ambienti e di optare per rimedi, quali: inalazioni balsamiche per idratare la gola, bere molti liquidi soprattutto tiepidi e infusi di piante officinali quali sambuco, malva e altea, utili per alleviare le infiammazioni. È importante evitare le sostanze che possono irritare ulteriormente la gola quindi il fumo di sigaretta, l’alcol oppure alimenti secchi, preconfezionati e bevande gassate.

Se l'infezione non accenna a miglioramenti è consigliato ricorrere ad antinfiammatori: possono aiutare a sgonfiare i linfonodi e agiscono direttamente sulle molecole responsabili dell’infiammazione. Le forme più comuni di antinfiammatori sono le pastiglie orosolubili, gli spray e i collutori.

  • Quando è necessario assumere antibiotici per trattare la faringite?

La necessità di assumere antibiotici per trattare la faringite si presenta solo nel caso in cui l’infiammazione è di natura batterica. Nel caso infatti la causa fosse di origine virale gli antibiotici non gioverebbero alla guarigione del paziente.

Prima di assumere antibiotici però è d’obbligo la consultazione di un medico.

È bene tenere presente che, quando si ricorre troppo spesso all’utilizzo di antibiotici anche senza la verifica della natura batterica dell’infiammazione, ci si può imbattere nel fenomeno dell’antibiotico resistenza, che può indebolire il nostro sistema immunitario fino a rendere vani gli interventi curativi.