Un tempo valeva il detto “via il dente via il dolore” praticamente per tutto ciò che non sembrava necessario, incluse le tonsille dei bambini. In realtà, oggi, vengono asportate molto meno frequentemente rispetto a qualche decennio fa.

Questi organi linfoghiandolari, situati a livello di bocca e faringe, svolgono un ruolo troppo importante nella difesa contro le infezioni per essere tolte senza una reale necessità. Infatti, sono formate da un tessuto linfatico che aiuta a combattere batteri e virus, specialmente durante l'infanzia e l'adolescenza, quando il sistema immunitario è ancora in fase di sviluppo.

Un’attenta valutazione di rischi e benefici da parte del pediatra porta quasi sempre a scoraggiare un’operazione alle tonsille nei bambini proprio per evitare di favorire un rischio più alto di infezioni e malattie respiratorie da adulti, incluse quelle che la tonsillectomia dovrebbe servire a evitare.

Prima di scoprire nel dettaglio i sintomi e rimedi della tonsillite in età pediatrica vi sveliamo due curiosità che forse non sapete sul mondo delle tonsille:

  • Esistono tre diversi tipi di tonsille: le due tonsille palatine sono quelle che comunemente chiamiamo tonsille, la tonsilla faringea è meglio conosciuta come adenoidi e la tonsilla linguale si trova dietro alla base della lingua;
  • Le dimensioni delle tonsille variano con l'età: raggiungono il loro massimo volume intorno ai 3-5 anni, età in cui i bambini sono più soggetti alle tonsilliti, poi si “sgonfiano” (atrofia) durante l'adolescenza per diventare praticamente inattive dal punto di vista funzionale in età adulta.

Cos'è la tonsillite

L'infiammazione delle tonsille palatine è chiamata tonsillite ed è spesso causata da infezioni virali (generalmente meno gravi e più frequenti sotto i 5 anni) o batteriche (di solito più gravi e più diffuse nella fascia tra i 5 e i 15 anni).

Circa il 70% dei casi di tonsillite sono di origine virale, causati da virus come adenovirus, enterovirus, virus influenzali o parainfluenzali, herpes simplex e i virus responsabili della mononucleosi (Epstein-Barr). Nel restante 30% dei casi l'origine è batterica, spesso associata allo Streptococco Beta-emolitico di gruppo A, lo stesso della scarlattina. Sarà comunque il pediatra, e non il genitore, a formulare una diagnosi basandosi su un esame obiettivo e un eventuale tampone faringeo.

Tonsillite nei bambini, i sintomi

Un bambino con le placche alla gola e le tonsille ingrossate lamenta prima di tutto un forte mal di gola. La presenza di placche alle tonsille (più frequenti nelle tonsilliti batteriche e in caso di mononucleosi) è visibile anche ad occhio nudo. Se chiedi al tuo bambino di aprire la bocca e pronunciare la famosa “a”, infatti, sarà facile avvistare queste piccole vescicole di colore variabile dal bianco al giallo-grigiastro.

Le tonsille sane hanno invece un colore roseo uniforme. Oltre a questi primi campanelli d’allarme ci sono altri sintomi da non sottovalutare nelle tonsilliti dei bambini:

  • Difficoltà a deglutire;
  • Inappetenza;
  • Febbre;
  • Tonsille ipertrofiche;
  • Vomito;
  • Dolore addominale;
  • Salivazione eccessiva;
  • Linfonodi del collo gonfi e dolenti;
  • Raucedine;
  • Tosse;
  • Alitosi;
  • Dispnea;
  • Apnee nel sonno;
  • Mal di testa;
  • Congiuntivite;
  • Malessere generale;
  • Sfoghi cutanei;
  • Dolori articolari;
  • Otalgia;
  • Congestione nasale.

Tonsillite e febbre alta nei bambini

La febbre alta nei bambini può fare da ago della bilancia per stabilire se una tonsillite è di natura batterica o virale. Solitamente, nelle forme virali la temperatura non supera i 38° mentre in quelle batteriche può salire sopra i 39°.

A volte è impossibile distinguere la natura di una tonsillite nei bambini senza tampone faringeo, perché sia lo streptococco sia alcuni virus possono far salire la temperatura corporea oltre i 38°. In ogni caso, è fondamentale assicurarsi che il bambino riposi a sufficienza e beva molti liquidi, e se la febbre alta persiste dopo 72 ore è consigliabile consultare nuovamente il medico.

Tonsille gonfie senza febbre

Le tonsille gonfie nei bambini possono manifestarsi anche senza febbre esattamente come succede con le placche. È bene fare una precisazione: la febbre è una difesa naturale del corpo al fine di combattere le infezioni e il fatto che non ci sia un valore sopra 37,5° sul display del termometro non deve far sottovalutare la situazione. È sempre meglio rivolgersi al proprio pediatra per una valutazione accurata dei sintomi.

Rimedi della tonsillite nei bambini

Abbiamo visto che la tonsillite è un problema che può riguardare, oltre che gli adulti, anche i più piccoli. La buona notizia è che i rimedi per curarla sono molto efficaci, a patto che si distingua da subito la natura virale o batterica del disturbo. Se la tonsillite è batterica può essere necessario un trattamento antibiotico.

Per alleviare i sintomi e la febbre possono essere prescritti antipiretici e analgesici come il paracetamolo o l'ibuprofene, sempre sotto la supervisione di un pediatra. In caso di tonsillite da streptococco è possibile il rientro a scuola dopo almeno 24 ore dall’inizio di idoneo trattamento antibiotico. Le tonsilliti virali tendono a guarire da sole nel giro di 4-5 giorni e basta un semplice trattamento per alleviare il dolore alla gola.

Tra i rimedi casalinghi per curare le tonsille gonfie nei bambini segnaliamo:

  • Bere molti liquidi come acqua, succhi di frutta tiepidi, frullati;
  • Mangiare cibi morbidi come budini, gelati o yogurt;
  • Fare gargarismi con soluzione fisiologica (solo se il bambino è già in grado di farlo);
  • Umidificare l’ambiente;
  • Evitare l’esposizione al fumo passivo.

 

Dai 6 anni in su, inoltre, è possibile dare sollievo alla gola con le pastiglie per la gola. 

Quando andare dal pediatra

È sempre buona norma consultare un pediatra se il bambino ha le tonsille infiammate e una febbre alta che persiste per più di 48-72 ore nonostante l'uso di antipiretici da banco o se dopo la terapia antibiotica accusa ancora dolore alla gola, difficoltà a deglutire o a respirare.

In caso poi di tonsilliti ricorrenti, che le linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità individuano in 5 o più episodi l'anno, o di apnee ostruttive del sonno è da far valutare a un medico specializzato in otorinolaringoiatria pediatrica un’eventuale tonsillectomia.